domenica 20 febbraio 2011

Tomba a prospetto architettonico Molafà - Sassari

Continua il viaggio nelle caratteristiche sepolture diffuse nel sassarese. Le tombe a prospetto architettonico riportano, scavate nella roccia, le caratteristiche principali delle sepolture tipiche dell'età nuragica, le tombe di giganti. Troviamo infatti in esse la stele centinata tipica, l'esedra di forma semicircolare, spesso i tre incavi sulla stele per ospitare piccoli betili, come anche si usava fare nelle tombe di giganti a filari sui conci a dentelli. Quella di Molafà, alle porte di Sassari, trova usuali riscontri con gli altri esempi già trattati, Sas Puntas - Tissi, la tomba IX di Sos Furrighesos - Anela, le tombe II,IV,V,VI di Ittiari - Osilo, Campu Lontanu - Florinas, Brunuzzu - Ossi, solo per citarne alcune. Oltre alla stele e l'esedra, abbiamo un corpo tombale scavato interamente nella roccia, dove spesso venivano ricavate grandi nicchie ai lati, e caratterizzato da una considerevole ampiezza. In genere le tombe a prospetto architettonico vengono ottenute riadattando precedenti Domus de Janas, come dimostrato dalla loro presenza in necropoli in cui si possono trovare i due tipi di sepolture, come nei casi citati prima. Singolare però rimane l'esempio di Campu Lontanu - Florinas, in cui la tomba a prospetto è ricavata in un unico bancone calcareo isolato e poggiato sul piano di campagna. Qui sarebbe interessante stabilire se la sepoltura vuole essere un segno di arrivo in cui non si edificano più sepolture in roccia come da prassi prenuragica dando poi il via alle tombe di giganti edificate completamente poggiando e lavorando pietre senza escavazioni, oppure se anche qui si è sfruttata una precedente domus isolata. Resta comunque interessante come nel sassarese vi sia stata questa particolare diffusione di sepolture che non trova riscontri in tutta l'isola, come invece accade per le domus e le tombe di giganti diffuse invece in maniera abbastanza omogenea in tutta la Sardegna.

http://www.neroargento.com/page_galle/molafa_gallery.htm

http://www.neroargento.com/page_main/siti_archeo.htm

domenica 13 febbraio 2011

Necropoli Sa Figu - Ittiri (SS)

La necropoli di Sa Figu - Ittiri offre al visitatore interessanti spunti di riflessione, in un ambito cronologico che copre il prenuragico e il nuragico, nei loro elementi edificativi più rappresentativi. L'ambito funerario prenuragico è ben rappresentato dalla necropoli a Domus de Janas in numero di dieci sepolture. L'ubicazione posta al margine dell'altopiano di Coros, ad una altezza di 400 m s.l.m., è affacciata alla valle sottostante, mantenendo quindi una costante presente nella posizione di parecchie necropoli a Domus de Janas. Immediatamente successivo vediamo l'edificazione poi del circolo megalitico, ospitato su un lembo di roccia calcarea che si mostra maestoso già quando si intravede nella collina sottostante. Subentra poi la fase nuragica, il nuraghe è presente, ora molto rovinato e che forse nasconde una struttura a protonuraghe, ma sono le sepolture che vedono il riutilizzo delle domus fino a renderle delle imitazioni delle ben note tombe di giganti in uso al tempo dei nuraghes. Buona parte delle domus vengono trasformate,rese quasi irriconoscibili, come nella monumentale tomba IV, forse la più imponente tra le tombe a prospetto architettonico, con un tumulo lungo quasi nove metri. La tomba II poi, in cui ancora si distinguono la stele residua, gli ortostati e il bancone sedile lungo l'esedra, tutti elementi addossati alla roccia in cui era scavata la domus. Una concentrazione così significativa di domus a prospetto, l'abbiamo già trattata quando parlammo della necropoli di Ittiari - Osilo, a conferma che oltre i ben noti casi isolati di tombe a prospetto come Sas Puntas - Tissi, Campu Lontanu - Florinas, questa modalità edificativa caratteristica del sassarese era tenuta in alta considerazione anche per necropoli a domus composte da più sepolture.

http://www.neroargento.com/page_galle/safigu_gallery.htm

http://www.neroargento.com/page_galle/ittiari_gallery.htm

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domenica 6 febbraio 2011

Nuraghe Oes - Giave (SS)

Il nuraghe Oes gode purtroppo di un destino meno fortunato del suo vicino e ben più noto nuraghe Santu Antine di Torralba. Non si vuole ovviamente azzardare un confronto con Sa Domo de su Re, probabilmente il massimo esempio dell'architettura nuragica. Si vuole in questa sede, porre l'attenzione sul particolare costruttivo dell'Oes. In pianta si nota l'aggiunta di due torri, ma forse tre, che racchiudono un cortile quadrangolare affacciato sulla più imponente torre principale. Proprio la torre principale, benchè invasa dal crollo almeno per tutta la camera basale, ci mostra la presenza di riseghe o scarpe anulari che dovevano probabilmente reggere dei soppalchi lignei al posto delle ben più usuali coperture a tholos. Il crollo potrebbe essere il risultato del cedimento forse dell'unica tholos che copriva nel suo punto più alto la torre che si conserva ancora per due piani oltre quello di base. Superfluo diventa soffermarsi sulla capacità dei nuragici nella lavorazione del legno, eredità tramandata dal popolo che li ha preceduti, maestri nella costruzione di case/capanne come mostrato dalle imitazioni di queste scolpite nelle sepolture a Domus de Janas. La visita recente mi ha confortato nel constatare che il nuraghe adesso è facilmente raggiungibile da un percorso con sentiero delimitato da eleganti muri a secco in pietra basaltica locale, risparmiato nella campagna. Chissà se sia il miglior auspicio per una futura valorizzazione e messa in sicurezza.

http://www.neroargento.com/page_galle/oes_gallery.htm

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martedì 1 febbraio 2011

Domus de Janas Museddu e Tennero - Cheremule (SS)

Le necropoli a Domus de Janas di Museddu e Tennero di Cheremule si fanno notare per l'alto numero di sepolture ricavate sulla roccia calcarea. Ad esse si aggiungerà in seguito la necropoli di Mattarigotza, nei loro pressi, in attesa di acquisizione e valorizzazione. A Museddu di particolare rilievo la Tomba della Cava, rimaneggiata in epoca vandalica e bizantina, che mostra incisa vicino al suo ingresso una scena di rito funebre. Interessante anche notare i loculi ricavati sul tavolato in epoca bizantina, oltre che all'interno della stessa Tomba della Cava. La tomba invece di Sa Presone pone in risalto il riutilizzo dei sepolcri come impianti di vinificazione in eopoca romana. Tennero deve la sua fama alla Tomba Branca, dove si ritrovano degli straordinari Petroglifi incisi risalenti al III millennio a.C. Un interessante parco archeologico valorizzato che si va ad aggiungere al vasto patrimonio culturale sardo.
http://www.neroargento.com/page_galle/museddutenn_gallery.htm